Trivellazioni tra Sciacca ed Agrigento: Il Comitato Stoppa La Piattaforma scrive a Crocetta
Il Comitato Stoppa La Piattaforma di concerto con le associazioni che lo costituiscono (GreenPeace, Italia Nostra, L'AltraSciacca, Lega Navale, etc.) e delle associazioni Agci Agrital Sicilia, Lega Coopp Pesca Sicilia, Associazione Apnea Pantelleria, il giorno 11 Marzo, ha inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, chiedendo di prendere posizione contro il rilascio e la riperimetrazione dei permessi di ricerca d29 e d347 di fronte la costa che va da Sciacca ad Agrigento, riattivati o riperimetrati in forza del decreto CrescItalia voluto dal Ministro Passera e votato con larga maggioranza dal parlamento Italiano.
Ecco il testo della Lettera:
Roma,
11 marzo 2013
Alla
cortese attenzione
Ill.mo
Presidente Rosario Crocetta
Oggetto:
Richiesta urgente di intervento contro l’imminente avvio di
prospezioni petrolifere nel Canale di Sicilia – litorale
agrigentino.
Lo
scorso 27 febbraio 2013, è giunta al protocollo generale del Comune
di Sciacca l’integrazione allo Studio di Impatto Ambientale
presentato dalla Northern Petroleum (il 30-11-2011) per i permessi di
ricerca d29 G.R. NP e d30 G.R. NP. Si vuole infatti ampliare l’area
per le ricerche petrolifere al momento in fase di Valutazione di
Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare.
Tale
integrazione riguarda non solo l’estensione dell’area del
permesso di ricerca d29 G.R. NP, ma include anche la richiesta di
riattivazione di VIA per la concessione d347 C.R.NP, per confermare
il parere positivo già espresso nel 2009. Si allega una cartina che
indica chiaramente non solo quale sia l’ubicazione delle aree
richieste ma rende pure l’idea dell’enorme estensione dello
specchio acqueo di cui la Northern Petroleum intende, di fatto,
“appropriarsi”.
Entrambe
le concessioni erano state bloccate dal c.d. “Decreto
Prestigiacomo” (D.Lgs 128/2010) , che ampliando l’area di
rispetto per le perforazioni petrolifere a 12 miglia dalle aree
protette, obbligava alla riperimetrazione dell’area d29 e bloccava
ogni autorizzazione per l’area d347, completamente interferente con
la nuova normativa. Le attività di prospezione petrolifera sono
purtroppo state nuovamente “sbloccate” dal c.d. “Decreto
sviluppo” (D.L. 83/2012) successivamente convertito in Legge (L.
134 del 07/08/2012), che reintegra le domande presentate
precedentemente al decreto 128/2010.
Grazie
al “Decreto sviluppo” la Northern Petrolium ha quindi riottenuto
dal Ministero dello Sviluppo Economico un permesso per l’area
originaria della concessione d29, equivalente a una superficie di ben
601,60 Kmq, e pieni diritti sull’area d347, e attende solo le
autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente (Commissione VIA).
L’avvio di tali progetti di ricerca riavvicinerebbe
pericolosamente alla costa siciliana il rischio trivelle,
minacciando non solo aree protette ma zone di importanza fondamentale
per le attività di pesca della marineria del Canale di Sicilia e un
litorale dal particolare valore turistico, che va da Menfi a
Agrigento.
In
virtù del recenti incontri avuti sulla problematica delle
trivellazioni off-shore in data 12 febbraio 2013 prima con
l’Assessore Maria Lo Bello e poi in Commissione Ambiente dell’ARS,
e considerati gli impegni precisi che l’assessorato all’Ambiente,
per conto della Giunta Regionale, ha preso proprio nel corso
dell’audizione in Commissione, le nostre associazioni sottopongono
alla Sua attenzione la questione e chiedono
urgentemente alla Regione Sicilia di intervenire come promesso
con tutti gli strumenti a disposizione al fine di porre un freno alle
domande di ricerca petrolifera nel Canale di Sicilia.
In
particolare chiediamo alla Regione Sicilia:
1.
di presentare un’opposizione formale
presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare alle richieste di integrazione di cui sopra, d-29 e d-30. A
inizio 2012, in fase di presentazione di VIA, solo il Comitato Stoppa
la piattaforma - a nome delle associazioni che lo compongono- aveva
presentato delle osservazioni negative a tali progetti. Le
Associazioni chiedono di non essere nuovamente lasciate sole e sono
pronte a collaborare con l’amministrazione regionale e i suoi
tecnici;
2. di
procedere con una richiesta di accesso agli
atti relativi alla documentazione utilizzata
per concedere, nel 2009, un parere positivo alla VIA per l’istanza
d347 e poterne quindi valutare consistenza e congruità, dato che al
momento nessun documento relativo a tale procedimento è disponibile
sul sito del Ministero dell’Ambiente. Anche su questo aspetto, le
Associazioni sono pronte a collaborare con gli uffici della Regione
Sicilia.
3. di
avviare un processo di coordinamento con le altre Regioni che non
intendono subire passivamente le decisioni del Governo in tema di
sfruttamento delle risorse in mare, assumendo una posizione decisa
contro le trivellazioni off-shore alla
prossima Conferenza delle Regioni, che si
terrà a Roma mercoledì 13 marzo 2013.
Presidente,
siamo certi che Lei si rende ben conto, anche per la sua adesione
pre-elettorale agli appelli contro le trivelle, che se il parere
della Commissione VIA fosse positivo si permetterebbe alla Northern
Petroleum di iniziare immediatamente le ricerche petrolifere in
un’area a poche miglia dalla costa agrigentina, senza alcuna
consultazione con le comunità interessate.
Nella
certezza di avere dalla nostra parte la Regione Sicilia, per una
governance del mare
che tuteli le risorse e favorisca l’economia locale e non gli
interessi delle compagnie petrolifere, Le inviamo i nostri più
cordiali saluti.
Dr.
Alessandro Giannì
Direttore delle Campagne – Greenpeace Italia
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